Dopo la trionfale vittoria contro il Cosenza, il buio. A questo punto è difficile che possa essere un caso che il raggiungimento dell’ultimo obiettivo ufficiale della stagione sia coinciso con un crollo verticale delle prestazioni e dei risultati. Indubbiamente si può pensare che sia un peccato arrivare così scarichi alla fine, quando ci eravamo ormai ritagliati un ottimo spazio per i play off; tuttavia questa resta un’annata positiva comunque vada a finire. Iemmello e compagni ci hanno fatto attraversare il campionato in tranquillità e, a parte la normale fase di assestamento iniziale, poi è stato un percorso di grande spessore, che di sicuro rappresenta una base importante gettata in prospettiva futura. Certo, dispiace anche per il capitano, che inseguiva il suo obiettivo personale di capocannoniere, ma chissà, magari ancora qualcosa, da quel punto di vista, si può sperare di ottenere.
Sembra comunque necessario fare anche un’ulteriore considerazione: non è solo il Catanzaro ad avere problemi in questa fase, perché nell’ultimo turno hanno perso anche Palermo (peraltro in casa) e Bari (addirittura contro il Cosenza), nonché le dirette inseguitrici, cioè Cesena e Modena (e si potrebbe anche aggiungere la Cremonese, che non è riuscita ad andare oltre lo 0 a 0 contro una Sampdoria ormai con l’acqua alla gola). È doveroso ricordare questo quadro perché sia più chiaro che il calo di prestazioni, le difficoltà fisiche e mentali, una sorta di inconsapevole appagamento riguardano molte squadre confrontabili con la nostra. Si tratta di problemi diffusi in una fase complicata del campionato; nel nostro caso (ma probabilmente questo vale anche per gli altri), inoltre, alcuni giocatori decisivi, che hanno determinato fino a un mese fa le nostre fortune, ora sono sfiniti e avrebbero necessità di rifiatare un po’, se solo questo fosse possibile (e forse non lo è…).
Non ricadiamo dunque nello “sfascismo” di inizio campionato, evitiamo i soliti processi e la consueta caccia alle streghe all’ossessiva ricerca di colpevoli che probabilmente non esistono; restiamo piuttosto vicini alla squadra, affinché quest’ultima appendice della stagione possa essere affrontata limitando i danni e preservando il prezioso piazzamento play off. Dobbiamo, ancora una volta, remare tutti nella stessa direzione: i giocatori devono fare un ultimo sforzo e la città deve sostenerli, compensando con passione incondizionata ciò che manca alle forze in campo. Lo devono e lo dobbiamo tutti agli splendidi tifosi giallorossi, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto alla squadra e si sono presentanti in massa ovunque, indipendentemente dalle distanze e dal meteo, con uno spettacolo che ha suscitato l’ammirazione e il rispetto di mezza Italia. È forse questo l’aspetto più bello di una stagione che resta in ogni caso da incorniciare: questi tifosi sono indubbiamente di categoria superiore e siamo convinti che prima o poi non mancheranno palcoscenici di altro livello per questo magnifico pubblico e per questi straordinari colori. Loro meritano un finale di campionato più appagante e speriamo che possano averlo.
Ho parlato con il mio amico Matthias di tutto questo e lui, dopo averci pensato un po’, con aria solenne mi ha detto questo: «Non è il momento di gettare la spugna! Soprattutto dopo aver visto di cosa era capace la squadra quando è stata nelle condizioni giuste, bisogna adesso stringere i denti e andare avanti. Nei momenti difficili mi ripeto spesso un proverbio arabo che, secondo me, si adatta alla situazione attuale del Catanzaro. Dice così: “Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo!”».
E allora non arrendiamoci proprio ora, magari anche per noi è solo la vigilia di qualcosa di entusiasmante che rischiamo di perderci per il solo fatto di mollare a un metro dal traguardo…