Iniziata e finita in un amen l’esperienza della Coppa Italia, eccoci di nuovo ai blocchi di partenza del campionato. La partita contro il Sassuolo, nonostante la sconfitta, ha dato qualche buona indicazione, che certamente mister Aquilani saprà cogliere e utilizzare al meglio. Ancora una volta, però, servirà pazienza; lo dicevamo all’inizio dell’anno scorso e lo ripetiamo adesso, visto che le circostanze sono molto simili: nuovo allenatore, nuovo staff, nuovi giocatori. Speriamo che quanto accaduto nella stagione precedente abbia aiutato la tifoseria ad acquisire un maggiore grado di consapevolezza e di maturità.
La società sembra aver infilato in modo ancora più deciso rispetto al passato la strada della valorizzazione dei giovani talenti, con cui costruire un modello di gestione sportiva economicamente sostenibile. Non possiamo dunque che augurarci che l’attenta combinazione di giocatori esperti e di nuove promesse, sotto la guida di un tecnico emergente come Aquilani, dia i frutti sperati e che le aquile anche quest’anno ci regalino altre soddisfazioni.
Ho parlato di tutto questo con il mio amico Matthias, che con la consueta aria sorniona mi ha sciorinato uno dei suoi curiosi ragionamenti: «Uno dei maggiori autori italiani del Novecento, cioè Luigi Pirandello, sosteneva che l’identità personale non esiste e quella che appare tale è solo una delle tante maschere che ognuno di noi si crea e che mette o toglie a seconda della situazione. Ecco, negli ultimi anni il Catanzaro ha indossato tante maschere quanti sono stati i suoi allenatori, ma ha comunque mantenuto, dietro le apparenze ogni volta nuove, una sua identità sia sul piano sportivo sia su quello gestionale. In questo senso si può concludere che forse Pirandello avrebbe avuto idee diverse se avesse conosciuto il Catanzaro di oggi, che dietro la maschera cela il volto sicuro e beffardo di chi ambisce ad essere ancora una volta protagonista di un campionato cadetto che si annuncia, come sempre, difficile e competitivo».
Non ho potuto che concordare con Matthias, ma aggiungendo una piccola postilla: indagando il nome del nuovo allenatore tramite l’antica tecnica dell’anagramma, ho scoperto questo: Alberto Aquilani=BALLERAI IN QUOTA. Diciamo che sembra di buon auspicio…