Il Catanzaro affronta oggi il Palermo in una gara molto importante senza aver potuto disputare la partita contro il Mantova e avendo dovuto affrontare una trasferta a vuoto. Non sarà facile per nessuna squadra, in queste condizioni, giocare e rendere al meglio; tuttavia siamo ormai agli ultimi tornanti del campionato e i punti in palio si fanno pesanti: questo è probabilmente già di per sé uno stimolo forte a combattere col coltello fra i denti e a evitare i cali di concentrazione che nelle ultime partite sono costati molto cari alla truppa di Caserta. Di sicuro tutti vorranno adesso dimostrare di aver imparato l’amara lezione: quattro punti buttati via negli ultimissimi minuti sono un boccone amaro da mandar giù per i giallorossi, che avrebbero meritato l’intera posta in palio sia con il Bari sia con la Carrarese, se solo non si fossero spenti all’improvviso a una manciata di secondi dal fischio finale…
D’altra parte la stagione è stata lunga e difficile, la stanchezza si fa sentire per noi come per le altre squadre; per questo non ci sono partite facili e ogni volta che si scende in campo tutto può accadere. La fame di punti è tanta per tutti e nessuno cederà il passo senza combattere fino allo stremo. Questa volta, poi, le cose saranno ancora più complicate: giocare contro il Palermo non è mai semplice e, per questa che è ormai una classica del calcio meridionale, sarà cruciale il sostegno del pubblico di un Ceravolo che ci auguriamo sia pieno e ribollente come nelle grandi occasioni.
Marcel Proust, uno dei più grandi autori francesi, ha scritto che «il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi». Ecco, credo che questa affermazione sia particolarmente adatta al Catanzaro di oggi e soprattutto ai suoi tifosi, perché qualcuno sembra non aver ancora capito che il vero traguardo attualmente non è la promozione, ma la costruzione di una mentalità, di un ambiente e di una consapevolezza che dovranno costituire la base su cui gettare la fondamenta di una promozione futura. Da questo punto di vista sono indispensabili non solo investimenti ma anche fattori immateriali quali organizzazione, costanza, programmazione, pazienza, determinazione e dunque maturità. Vale per la squadra ma anche per il contesto: quell’obiettivo sarà possibile solo se città, società e squadra saranno capaci di muoversi all’unisono e senza cedimenti di fronte agli ostacoli che si dovranno affrontare. Guardando dunque la situazione con nuovi occhi, come dice Proust, si capisce che quello a cui ci stiamo avvicinando adesso è la preparazione a un traguardo e non il traguardo stesso. Ma questa fase preliminare non è meno importante e delicata e chi pensa che si possa saltare i gradini della scala che porta in alto per arrivare subito alla conquista delle nuove terre, sbaglia perché confonde il domani con l’oggi e di conseguenza proverà delusione e frustrazione, invece di soffermarsi a far tesoro di ogni singolo errore in vista di sfide e obiettivi ben più importanti.
Oggi sia quel che sia: se ci sarà da gioire, gioiremo con grande piacere, ma se capitasse altro, non crolleremo a terra disperati, perché sappiamo che il percorso è lungo e quella di oggi è solo una tappa, non la meta finale…
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